Nuotare tutto l'anno all'aperto
- Pamela Campaner
- 1 feb 2024
- Tempo di lettura: 3 min
In Silicon Valley si nuota sempre all’aperto. Niente spogliatoi né doccia. Un telo e via.
di Pamela Campaner

Domani parto per Seattle con mia figlia. In Silicon Valley sono già tre giorni che giriamo in camicia e proprio non mi va di ritornare nell’inverno. Ma ci sono le gare di nuoto. Come già Laura ha raccontato in altre occasioni, attorno allo sport giovanile ruotano tante attività e anche tanti interessi. E non importa quanti kilometri ci siano da fare. Si va in Arizona come nello stato di Washington. Se va bene a Sacramento.
I Meets
Qui le gare di nuoto si chiamano Meets. E sono il modo ufficiale per misurare i progressi in questo sport. In Silicon Valley si nuota sempre all’aperto. L’acqua è riscaldata, ma anche d’inverno i ragazzi non hanno accesso agli spogliatoi per una doccia calda fino alla maggiore età. Ci si avvolge un asciugamano in vita, uno in testa, e si indossa un giaccone impermeabile felpato all’interno che riprende quello che usano i surfisti in spiaggia.
I genitori sono tutti puntuali fuori a aspettare. La doccia si fa a casa.
Questo vale anche quando si nuota all’alba. Alle le 5 del mattino le piscine di Palo Alto sono tutte aperte.
Quando ci sono i Meets si va in vasca alle 7am precise. Che piova o faccia freddo non importa nulla a nessuno.

Spesso i Meets vedono gareggiare dai bambini molto piccoli ai Senior, ovvero i ragazzi che l'anno successivo andranno all’università. Si fa riscaldamento tutti insieme, perché poi ci sono le gare. O meglio: c’è il riscaldamento iniziale e poi un warm up prima di ogni gara. Le gare solitamente sono sei in due giorni, più eventuali staffette. Non importa in cosa l’atleta sia più forte. Qui si compete per tutto e si provano tutte le distanze in tutti gli stili.
Mia figlia qualche tempo fa ha fatto il miglio (i nostri 1500m, che sono circa 20 minuti di nuoto) e un’ora dopo aveva i 50, ovvero una gara veloce. Lascio immaginare il risultato.
Ma qui è così. Giornate intere passate sotto i gazebo, bagnati fradici, ognuno sulla propria sedia da regista, a aspettare il proprio event.
I genitori
E i genitori dietro: vestiti a strati pronti per qualsiasi cielo i genitori sono eroi che affrontano queste giornate con stoicismo. Sveglia che è ancora buio, caffè recuperato nel primo bar disponibile, scarpe puntualmente bagnate. E tutti lì a consultare le app con i tempi. Go Motion App/Team Unify, Meet Mobile, e l’immancabile chat dei genitori che qui viene creata su IMessage.

Il volontariato obbligatorio
Si nuota per il lato corto della piscina così si ottengono una decina di corsie più due o tre per i vari warm up. I tempi spesso li prendono i genitori stessi, con la supervisione dei giudici di gara. Queste attività valgono come volontariato. Ogni famiglia deve dedicare un certo numero di ore alla società sportiva. Pena una fattura aggiuntiva di $35 per ogni ora non svolta. Si possono prendere i tempi, trasportare e montare i gazebo, aiutare lo staff tecnico e nei Meet casalinghi ci si cimenta in ogni tipo di attività. Lost and found, somministrazione pranzo ai coach, marshall a bordo vasca, vendita abbigliamento sportivo e merchandising vario, servizio bar, cucina, pulizie. Insomma, un buon modo per passare il tempo tra una gara e l’altra.
Dai, Die
Qui non esiste la chiamata. Ogni atleta si scrive sulla mano il numero della propria gara, la batteria e la corsia. Dopo ogni gara deve recarsi immediatamente dal proprio allenatore che farà un rapido commento. Spesso il coach regala un adesivo da attaccare alla borraccia: “good job”, “mental breakdown”, “you do this?”.
La volta che Caterina ha fatto i 1500, ho urlato a bordo vasca “Dai Cate, dai!” per venti minuti. Senza rendermi conto che Dai, suona Die.. E vabbè. Da quel momento quando mi scappa un Dai mi scuso sempre con i genitori che ho vicino. Una mamma una volta mi ha risposto che non c’è problema perché qui è come essere alle Nazioni Unite in fatto di lingue.
Comunque a Seattle si nuota al chiuso.
Ai miei occhi sono assolutamente tutti eroi...dai bimbi ai genitori...